Gaeta: presentazione ufficiale del libro “La musica che guarisce” di Tommaso Scuccimarra

Sabato prossimo 30 giugno alle ore 10:30, nella sala conferenze dell’ITS – Fondazione G. Caboto presso il Palazzo della Cultura di Gaeta, si terrà la presentazione ufficiale del libro “La musica che guarisce – esperienze e considerazioni all’interno dei laboratori di musicoterapia didattica” di Tommaso Scuccimarra, autore e musicista di Gaeta alla sua prima pubblicazione letteraria.

L’incontro prenderà spunto dal libro per toccare sinteticamente le tematiche e le problematiche care alla relazione d’aiuto in generale e alla musicoterapia in particolare, disciplina che usa il suono e la musica per creare nuovi canali di espressione e di facilitazione del , in un percorso di integrazione tra mente e corpo. L’obiettivo sarà dunque quello di sensibilizzare il pubblico e il territorio a questi temi, attivare risposte positive riguardo ciò che vi è di più urgente nella nostra vita: la ricerca della propria felicità, del proprio benessere, della cura al proprio disagio.

Interverranno oltre all’autore, l’editore Luigi Passerino che aprirà il dibattito, i musicoterapisti ed educatori Giovanna Berna, Daniele Salesi e Silvia Riccio che tratteranno aspetti specifici della musicoterapia, e il gruppo Colormusidanzando (Sara Perna, Eva Marino, Noemi Colombo) che si renderà protagonista di una performance artistico-sonora che interagirà in sala con i presenti.

L’ingresso è libero.

“Le relazioni sono opportunità, laboratori di riparazione per parti irrisolte di noi.” (Ameya Canovi)

“Abbandonati siamo come bambini smarriti nel bosco. Quando mi stai davanti e mi guardi, che ne sai tu dei dolori che sono dentro di me, e che ne so io dei tuoi? E se mi gettassi a terra, davanti a te, e piangessi e parlassi, che ne sapresti di me più che nell’inferno quando qualcuno ti viene a dire che è tutto fuoco e spaventevole? Soltanto per questo noi uomini dovremmo stare l’uno davanti all’altro rispettosi, pensosi, pieni d’amore come davanti all’ingresso dell’inferno. . . . “ (Franz Kafka)

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