Torrente Pontone: Nuovo appello del Sindaco Mitrano alla Regione Lazio per interventi di somma urgenza
Gaeta, 15 dicembre 2014. “Il Rio d’Itri/Torrente Pontone esige interventi di natura strutturale di massima urgenza che devono riguardare essenzialmente la messa in sicurezza di quei tratti del suddetto Torrente seriamente compromessi dalla bolla d’acqua che ne ha fatto crollare gli argini nelle prime giornate di dicembre. Ci sembra alquanto difficile comprendere come mai, a distanza di oltre due anni dalla precedente esondazione del 31 ottobre 2012, e nonostante le numerose richieste, gli organi competenti della Regione non abbiano mai preso in considerazione di intervenire.” Sono parole del Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, messe nero su bianco nell’ennesima missiva inviata, in data odierna, alla Regione Lazio, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, alla Prefettura di Latina e alla Procura della Repubblica di Cassino.
“La recente esondazione – si legge nella lettera – ha provocato danni a causa del cedimento degli argini in più parti del corso d’acqua in località Canzatora e 25 Ponti, come già segnalato nella pregressa corrispondenza in cui abbiamo sottolineato che tale disastro si sarebbe potuto evitare se gli organi regionali competenti fossero intervenuti per tempo con opere di manutenzione ordinaria e straordinaria più volte sollecitate con le numerose note”.
Ma a tutt’oggi sono stati registrati solo un primo sopralluogo effettuato da due tecnici della Regione Lazio – Area Genio Civile Lazio Sud avvenuto venerdì 5 dicembre scorso ed una nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento della Protezione Civile in cui si invitano le Amministrazioni competenti, in primis gli organi competenti della Regione Lazio, a voler verificare quanto segnalato dal Comune di Gaeta, e ad effettuare un primo intervento di somma urgenza per mettere in sicurezza gli argini del Rio d’Itri/Torrente Pontone.
“La nostra Amministrazione – scrive il Sindaco – dopo aver tempestivamente assunto la direzione dei servizi di emergenza che insistono sul territorio comunale, in ottemperanza alla normativa vigente, ha provveduto a mettere in atto le azioni necessarie, di cui si è data immediata comunicazione al Presidente della Regione Lazio ed al Prefetto di Latina nonché agli altri enti competenti, per opportuna e doverosa conoscenza. Passata l’emergenza, restano ora da riparare i guasti, ovvero i danni provocati dalla furia dell’acqua e dall’inerzia di alcune strutture regionali”.
“Risulta agli atti una copiosa corrispondenza inoltrata dai sindaci dei tre Comuni (Gaeta, Formia, Itri) – ricorda ancora Mitrano – finalizzata a mettere in sicurezza l’infrastruttura idraulica per cui sollecitiamo ancora una volta la Regione ad attivarsi. Ormai l’intervento regionale è improcrastinabile: occorre effettuare un primo intervento di somma urgenza per un importo di circa 500.000,00 (cinquecentomila) euro, finalizzato ad eliminare il «pericolo Pontone», divenuto ormai una mina ambientale e che rappresenta una vera e propria emergenza nelle zone Canzatora e 25 Ponti”.
Il Primo Cittadino di Gaeta conclude la missiva con l’appello ad intervenire subito” al fine di evitare future possibili perdite di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, nonché la distruzione di attività socio-economiche”.
Alla lettera inviata sono state allegate: la nota n. 59631 del 9/12/2014 con cui il dirigente del II Dipartimento Comunale trasmette, alla Regione Lazio ed Enti interessati, il verbale di ispezione dei luoghi del 6/12/2014 con relativa stima per un presuntivo costo dell’intervento di somma urgenza quantificato in 500.000,00 (cinquecentomila) euro da confermare previa redazione di dettagliata stima; la nota n. 59514 del 9/12/2014 con cui il vicecomandante della Polizia Locale di Gaeta sollecita un’urgente attività di verifica sullo stato del Torrente ed un intervento di rimozione di materiali (detriti) dall’alveo ostruenti quasi totalmente il deflusso delle acque.