Gaeta: L’antimafia che si fa strada… In strada!

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I ragazzi del campo antimafia intervistano i cittadini di Gaeta

2014-08-22

La criminalità organizzata c’è, ma non si fa vedere. A dirlo sono i cittadini di Gaeta intervistati dai ragazzi del campo antimafia che hanno partecipato all’iniziativa “Giornalisti in campo”. Superati i primi momenti di imbarazzo e diffidenza, i campisti sono riusciti a ottenere i pareri dei passanti; alcuni, dopo aver capito l’argomento dell’intervista, hanno scelto di non rispondere alle domande.
Fortunatamente la maggior parte delle persone si è mostrata disponibile e alla domanda “Che percezione ha della criminalità organizzata a Gaeta?”, la risposta è stata pressappoco per tutti “La mafia c’è, ma non si fa vedere”. Altri hanno suggerito che “questa è una zona di transito e sono presenti episodi di poca rilevanza”, come se la criminalità in questione non fosse propriamente sul territorio, ma controllasse la zona dall’esterno.

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Tuttavia alla seconda domanda riguardante la presenza di beni confiscati sul nostro territorio le risposte sono state principalmente due: per alcuni l’esistenza dei suddetti beni era totalmente ignota a causa dei media che non danno la giusta importanza al fatto, mentre, altri hanno sostenuto di esserne a conoscenza proprio grazie ai giornali. Sempre in merito ai beni confiscati, dopo aver ricevuto alcune informazioni essenziali, gli intervistati hanno dato alcuni suggerimenti per un loro utilizzo futuro. Fa sorridere come ognuno abbia pensato ad un possibile impiego in relazione alla propria età, infatti le persone anziane hanno suggerito di creare nuovi centri per gli anziani, mentre i giovani costruirebbero palestre o strutture d’aggregazione varie.
Altri invece vedono in questi beni una risorsa economica, prodotta dalla riscoperta di mestieri, come quello dell’agricoltore. Ovviamente non sono mancate le critiche ai politici che “non effettuano controlli con meticolosità e con la dovuta attenzione, finendo per “regalare” alle criminalità organizzate grandi risorse.” Nel ricordare persone impegnate nella lotta alle mafie, è sorprendente il fatto che nessuno abbia menzionato mai le forze dell’ordine, sintomo, forse, di una totale sfiducia nelle istituzioni che “fanno l’antimafia solo con le parole”. I campisti sono arrivati alla conclusione che è presente uno scarso livello di informazione riguardo l’argomento. Oltre la mancanza di conoscenza , c’è stato chi non ha voluto rispondere, chi parlava con un tono di voce molto basso, chi si guardava intorno imbarazzato o con aria circospetta, e altri ancora che rispondevano con sufficienza. Anche senza aver ricevuto da tutti risposte esaustive, mettendo insieme tutte le sensazioni, le parole non dette, gli sguardi diretti altrove per non incrociare i nostri, abbiamo capito che il nostro obiettivo deve essere riportare su di noi quegli sguardi, tirar fuori tutte quelle parole trattenute, perché solo allora non ci sarà più bisogno di eroi, ma solo di cittadini.

I ragazzi del campo antimafia

Fonte: http://revolution.forumnews.it

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