Gaeta: Teatr’Arte porta in scena, “Miseria e Nobiltà”, tante risate ed un pizzico di ironia

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Festeggiamenti SS. Erasmo e Marciano: Teatr’Arte porta in scena, “Miseria e Nobiltà”, tante risate ed un pizzico di ironia

Venerdì 29 maggio 2015, ore 19.30, Piazza Papa Gelasio, Gaeta Medievale

“MISERIA E NOBILTÁ” è uno dei titoli più famosi della drammaturgia universale di tutti i tempi.

Foto Miseria e Nobiltà Teatr'Arte

Cavallo di battaglia dei più grandi attori napoletani (e non) del secolo scorso, viene presentato, in una edizione ricchissima di grandi interpreti, scene e costumi. Lo spettacolo si avvarrà di una magistrale rielaborazione del regista ENZO SCIPIONE che grazie alle sue capacità ha saputo dare allo spettacolo nuove gag e dialoghi completamente originali e riportando il testo in un atto unico senza interruzioni. ENZO SCIPIONE lo vedremo anche nelle vesti di FELICE SCIOSCIAMMOCCA, NICOLA MARRONE sarà PASQUALE, compare di sventura, , ANNAMARIA ANDREOZZI coprirà le vesti della rassegnata CONCETTA e ANNAMARIA ZUPPARDI quelle della nervosa   LUISELLA.

MARCO DEL BENE, nel ruolo di uno stravagante GAETANO SEMMOLONE, UMBERTO MARIA SASSO ha il difficile compito di ricoprire i ruoli del marchesino e di Gioacchino padrone di casa, ANDREA BROCCO è l’indimenticabile “BELLEZZA MIA” SISSI ESPOSITO nel paziente ruolo di PUPELLA, un duplice ruolo ricoprirà ERICA PAGANO, BETTINA e la famosissima GEMMA, completerà il cast GIOVANNI SCARPELLINO nel suo folle ruolo di VINCENZO.

La commedia che sarà accompagnata dalle musiche del maestro Marco Massaro, ha come protagonista Felice Sciosciammocca, celebre maschera di Eduardo Scarpetta, e la trama gira attorno all’amore del giovane nobile Eugenio per Gemma, figlia di Gaetano, un cuoco arricchito. Il ragazzo è però ostacolato dal padre, il marchese Favetti, che è contro il matrimonio del figlio per via del fatto che Gemma è la figlia di un cuoco. Eugenio si rivolge quindi allo scrivano Felice per trovare una soluzione. Felice e Pasquale, assieme alle rispettive famiglie, si introdurranno a casa del cuoco fingendosi i parenti nobili di Eugenio. Un finale scoppiettante quello che il regista ha previsto nella sua magistrale rilettura della commedia che ha ridotto tutto in un unico atto, senza interruzione come si farà a passare dalla ricca miseria alla povera nobiltà il pubblico lo scoprirà dal 29 giugno alle ore 19:30 presso il sagrato del campanile della Cattedrale a Gaeta. E infatti vedremo nella prima parte una miseria palpabile, nella seconda parte (la nobiltà) è tutto finto e luccicante; burrascoso sarà il finale, quasi a sottolineare che l’odio trasmesso dalla fame difficilmente si dimentica ma la miseria resta miseria e la nobiltà non esiste. Felice dirà: Credetemi, non è stato difficile, vestire per un po’ i panni di qualcun altro… È bastato solamente chiudere gli occhi e ritrovarsi in un mondo che non ci appartiene. Provate anche voi! Chiudete gli occhi. Lavorate con la fantasia… Non esagerate però, perché alla lunga tutti si accorgeranno della finzione… Sentite a me lasciate perdere, siate sempre voi stessi e nessuno potrà rimproverarvi di averlo fatto in modo sbagliato………

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